ACQUARICA di Lecce
       Museo Cannoletta
Museo dell'arte contadina
di Michele Cannoletta

Attrezzi per lavori agricoli


Aratro nostrale
L'aratro nostrale è realizzato interamente in legno, fatta eccezione per la punta in ferro, ossia il vomere. Ogni aratro nostrale presenta un singolo vomere.

Vomere di aratro nostrale

Vomere di aratro nostrale

Vomere per aratino
Ogni aratro porta un vomere, che ne rappresenta l'organo principale, ossia la lama.
Il vomere è fatto in ferro e presenta i fori per i bulloni, in modo da poter essere montato sull'aratro.
Il vomere in foto appartiene all'"Aratino", termine dialettale che indica un aratro fatto interamente in ferro e comunemente trainato dal cavallo. Precedentemente a questo, si usava l'"Aratro Nostrale": un aratro trainato dal cavallo ma che, a differenza dell'Aratino, è fatto quasi completamente in legno; il vomere ne costituisce l'unica parte in ferro. Questo lo rende chiaramente più fragile rispetto all'aratro in ferro. Simile all'Aratro Nostrale, è quello destinato ad essere trainato dalle vacche: anch'esso con una struttura in legno.

Vomere per aratino
Vomere mai utilizzato a cui non sono ancora stati eseguiti i fori per i bulloni.

Parte dell'erpice
Costituisce l'unità funzionale della traglia (parte dell'erpice), la quale veniva trainata dopo aver usato l'aratro, per livellare la terra.
La traglia è costituita da almeno 30 di queste unità, legate l'una all'altra da anelli metallici.

Accessorio del traino
Era posizionato sotto al traino e serviva per bloccare le ruote.
Per esempio quando con un carico pesante ci si trovava in discesa, era necessario tirare questa leva per frenare e facilitare il lavoro al cavallo.

Campanaccio
Rispettivamente, il grande per le vacche e il piccolo per capre e pecore; messo al collo degli animali al pascolo, serviva per rintracciarli.

Calette
Secchi in metallo che, una volta calati nella cisterna, grazie alla loro stessa forma, si piegavano e riempivano prontamente d'acqua. Sono legati all'estremità della corda, dialettalmente chiamata "zzucca", in modo tale che quando uno fosse calato nel pozzo, l'altro salisse su.
La "zzucca" è fatta usando erba palustre, raccolta e lasciata ad essiccare al sole, poi battuta, per renderla più morbida, e intrecciata. Il risultato finale è dato da 3 "trifuli" intrecciati tra loro (termine dialettale per indicare i mazzi di erba attorcigliata che servivano a formare la corda). La si lavorava a mano, alle volte con l'aiuto di un apposito attrezzo che serviva a separare i diversi fili di erba e rendere più facile il processo di intreccio.

Falce per la mietitura
Attrezzo usato per tagliare piante quali grano, bieta, orzo... Con una mano veniva utilizzata la falce e con quella opposta si teneva la pianta da tagliare: con le canne si costruivano dei "ditali" fatti per proteggere le dita dalla lama della falce. Grazie a quest'attrezzo di riusciva a tagliare il raccolto rapidamente, raccongliendolo nei cosiddetti "covoni".

Forno di campagna
Molti contadini normalmente lavoravano durante tutta la giornata, all'ora di pranzo, piuttosto che tornare a casa per mangiare, era la loro famiglia a raggiungerli in campagna, portando con sé il "forno di campagna". Ci si poggiava su dei cuti e si accendeva la brace, sulla quale si poneva il tegame con il cibo da cuocere. Il tutto si copriva con il forno, sulla superficie del quale si metteva altra brace, in modo che il calore raggiungesse il tegame sia dal basso che dall'alto.

Isazza
Termine dialettale per "bisaccia".
E' una stoffa con due grandi tasche, cucita a mano.
La si portava su una spalla, tornando dalla campagna, dopo aver riempito le tasche del raccolto.

Nasello
Attrezzo utilizzato per far sì che cavalli, muli e asini stessero fermi durante il processo di ferratura.
Le estremità arrotondate venivano inserite nel naso, in modo da provocare dolore all'animale.

Pampaddhru
Attrezzo utilizzato per recuperare secchi che cadevano sul fondo di pozzi o cisterne.

Panarieddhru
Fatto a mano, di canne; usato in campagna per raccogliere piccoli frutti, come i gelsi.

Quernamienti
Imbracature per cavalli

Lu rencu
Attrezzo usato per tagliare la vegetazione, i piccoli rami dagli alberi ad altezze difficilmente raggiungibili.
Si inseriva all'estremità di un'asta di legno.

Shù
(giogo)
Attrezzo di legno che si pone al collo dei bovini per attaccarvi l'aratro per arare.

Seghetto
Attrezzo probabilmente utilizzato per tagliare legna; si distingue dalla falce che veniva usata per tagliare il grano e l'orzo, in quanto quest'ultima presenta una lama più curva.
Risale ad almeno 100 anni fa.

Surgicatta
(Trappola per topi)
Internamente alla gabbia si mette il formaggio, fissandolo ad un apposito gancio. Quando l'animale entra attratto dal cibo, muove il gancio liberando la molla che attiva la chiusura dell'ingresso della gabbia.

Uglina
Attrezzo usato per spronare il cavallo a muoversi.
Fatto con intestino di vacca strettamente arrotolato su sé stesso, mentre il manico hà un rivestimento in pelle.

Targhe e bolli di carri agricoli




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