ACQUARICA di Lecce
       PRO LOCO

Colonna in onore del Santo Protettore
San Gregorio Nazianzeno

La colonna è stata realizzata dall'associazione Pro Loco.

(3 agosto 2003 : cerimonia di inaugurazione )




colonna di San Gregorio

Dati Tecnici

Altezza colonna : 7,00 m

Altezza statua : 2,40 m

Progetto : Ing. Orlando Elia e Arch. Raffaele Baglivi

Colonna realizzata con blocchi di pietra leccese dalla ditta Edil Gigante di Lizzanello

Statua realizzata in unico blocco di pietra leccese e scolpita dall'artista salentino Giuseppe Corrado

San Gregorio Nazianzeno ad Acquarica tra storia e leggenda.

San Gregorio Nazianzeno è protettore di Acquarica sin dai primi anni del 1500, per volontà del barone Girolamo Guarini.
Si narra infatti che il barone, nel 1495, rifugiatosi sotto falso nome in Albania per sfuggire alla polizia imperiale, un pomeriggio piovoso, mentre tornava dalla campagna, incontrò un Prelato che lo chiamò col suo vero nome e gli disse : Nella tua Patria è stata concessa una larga amnistia per i reati politici. Tuo figlio ha già riscattato il feudo, puoi tornare fiducioso nella tua terra.
Girolamo si gettò ai suoi piedi e chiese il suo nome per serbargli riconoscenza eterna. Il Prelato rispose:  Sono San Gregorio Nazianzeno e, come ho protetto te, proteggerò la tua gente. Lo invitò a seguirlo e lo portò alla vicina spiaggia dove c'era una barca con due barcaioli pronta per partire.
Girolamo, commosso, promise che avrebbe consacrato a Lui la sua famiglia e tutto ciò che possedeva e che, giunto ad Acquarica, gli avrebbe innalzato un altare e lo avrebbe proclamato protettore del paese. Si accostò per baciargli la mano, ma San Gregorio era già sparito.


La Vita di San Gregorio Nazianzeno

Quadro

San  Gregorio, vescovo e dottore della Chiesa, nacque ad Arienzo, villaggio della città di Nazianzio nel 330 d.C., da Gregorio, nobile gentiluomo, e da Nona, giovane sposa istruita nella dottrina del vangelo. Divenuto giovinetto e amante dello studio delle lettere, si recò a Cesarea, successivamente si trasferì in Palestina e in seguito si recò ad Alessandria d'Egitto, centro di cultura e di scienze, e famosa per la sua biblioteca. Completato il corso di studi, si recò in Atene, madre di Antichi letterati e filosofi, e focolare della civiltà classica del Mediterraneo. Qui si dedicò allo studio delle lettere, della filosofia e della religione. Verso l'anno 360, non potendo più resistere alla pressione dei genitori che lo volevano vicino, rientrò nella sua città natale e, ritenendosi ormai maturo, chiese con molta umiltà di essere battezzato. Nell'anno successivo, fu ordinato sacerdote e occupò subito un'autorevole posizione nell'amministrazione delle Diocesi di Nazianzio, soddisfacendo, così, il desiderio più grande dei suoi genitori. Morto il padre, abbandonò Nazianzo e si ritirò a Seleucia per dedicarsi del tutto alla vita contemplativa, che durò poco perché, con l'ascesa al trono di Teodosio (379), i cattolici dell'Imperiale città di Costantinopoli, chiesero la sua protezione e nel 381 fu ordinato patriarca di Costantinopoli. Seguirono dodici anni di predicazioni e di lotte per la difesa del Dogma Cattolico; dopo di che, stanco e sofferente decise di ritirarsi nella sua terra natia, dove amministrò per due anni la Diocesi e poi si ritirò nella bramata solitudine. Condusse una vita più che modesta di preghiera, penitenza e studio, come sempre, aveva desiderato, e si spense a soli sessant'anni nel '390 d.C.. Le sue reliquie, dal 1580, sono conservate nella cappella Gregoriana di San Pietro in Vaticano.




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