Nella nostra provincia i casali cominciarono a conformarsi attorno al XI secolo e cioè col sorgere delle Contee, Baronie principali e Baronie minori promosse dai Normanni che furono i primi Signori a introdurre il sistema feudale. Questi parificarono i Casali alla città, quindi, gli abitanti dei villaggi avevano gli stessi diritti e doveri degli abitanti delle città, ma dovevano pagare le imposte al feudatario per ricevere, in cambio, l'amministrazione e la giurisdizione. Per ottemperare a queste direttive, i casali estinti furono spartiti tra le famiglie nobili del tempo.
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Re Ferrante sarebbe passato alla posterità per un principe savio se non fosse stato coinvolto dal figlio primogenito, Alfonso, duca di Calabria, in numerose guerre contro gli stati vicini e soprattutto nell'invasione della Repubblica fiorentina che portò serie conseguenze.
Lorenzo il Magnifico, Signore di Firenze, irritato di tale comportamento e sostenuto dal Papa, per domare il ribelle principe, entrò in lega con i Veneziani, e, d'accordo con loro, conoscendo l'odio che Maometto II, imperatore di Costantinopoli, nutriva per gli Aragonesi per un'impresa mancata, lo incitò a invadere il Regno di Napoli. Maometto approfittò dell'occasione e l'11 agosto 1480 attaccò improvvisamente Otranto e la occupò con diciottomila soldati e settecento cavalli. Otranto si trovò sprovvista di uomini e di mezzi e, quindi, dovette soccombere. Furono richiesti aiuti a Napoli, ma giunsero dopo sei mesi perché il Re non ebbe la possibilità di allestire subito un esercito, poiché le casse dello Stato erano state prosciugate dai vari armamenti e prepotenze del Principe Alfonso.
I Turchi approfittarono di questa situazione, sottomisero la città di Otranto distruggendola e decapitando ottocento suoi figli che non vollero piegarsi alla loro fede. Poi si spinsero verso l'interno sino a raggiungere
Lecce e quindi anche Acquarica, continuando razzie e malvagità, deportando uomini validi da vendere sui mercati turchi.
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Dopo il 1480, sino ai primi del 1700, i turchi tornarono diverse volte sulle coste salentine, addentrandosi nei paesi vicini, terrorizzando le popolazioni, facendo razzia di tutto e seminando morte e distruzione al loro passaggio.
Ad Acquarica, e nei paesi limitrofi dal 1567 al 1717 vi arrivarono quattro volte. In una di queste incursioni, come si rileva da un documento notarile del 1585, un abitante del nostro casale, tale Brizio Calà, fu rapito dai turchi presso la marina e, in seguito, rilasciato dietro pagamento di un forte riscatto per il quale i parenti avevano dovuto vendere alcune proprietà. Il rapimento di persone non era un fatto casuale, poiché in tutte le loro scorrerie i turchi portavano con loro numerosi abitanti.
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Constatate le continue rapinerie turche, dal 1563 al 1569 si decise di attuare un programma di fortificazione delle marine, mediante torri di vedetta distribuite regolarmente lungo tutto il litorale del Regno, sotto le istruzioni di Viceré, duca d'Alcalà, don Parafan di Ribeira.
La gestione di questo imponente programma fu estremamente difficile, specialmente in ordine ai criteri di ripartizione del conseguente impegno finanziario e al mantenimento del servizio di avvistamento.
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Dopo Giovanni Maria Guarini (1549), la famiglia Guarini, da padre in figlio, ha continuato a governare il nostro Casale, ma, fatte ricerche sul loro conto, non si riscontrano notizie degne di nota, né per meriti, né per demeriti. Da ciò si può dedurre che erano Signori pacifici, poco audaci, e per niente ambiziosi: Signori, quindi che si sono limitati a governare il Casale secondo i modi e le abitudini del tempo.
Elencherò qui di seguito quanto ho potuto sapere sulla loro discendenza ed eventuali notizie a loro riguardo.
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