ACQUARICA di Lecce
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Libro su Acquarica di Lecce

CAPITOLO I

I menhir

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Nel nostro paese, sino a cinquant'anni fa esistevano tre menhir di pietra, chiamati dalla gente "sannà" o "croci" perché all'apice avevano croci modellate in pietra leccese o in ferro. Uno di essi si trovava in piazza Malta, nei pressi della torre dell'orologio ed aveva la forma di un parallelepipedo alto circa m. 3,20 con perimetro di base 48 x 28 cm.; era eretto su una base quadrata a due gradini e culminava con una lastra di pietra che faceva da base alla croce. Un altro era nei pressi dell'incrocio tra piazza Malta, via Vernole e via Vanze. Era simile al precedente, dotato di croce e con lo stesso tipo di base era alto m. 3 e perimetro di base 50 x 30 cm. Le facce larghe di questi due menhir erano orientate a NE e SO. Il terzo era in contrada "Aia di Pietro", cioè alle spalle del palazzotto di via Vernole e all'incrocio di due strade campestri che portavano a Strudà e a Vanze. Questo non aveva croce ed era alto m. 3,10, con perimetro di base 33x24cm. Aveva gli spigoli smussati ed era infisso direttamente in un lastrone di roccia sotto il quale si apre una cavità naturale.
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Le specchie

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Il fenomeno delle specchie e delle tombe a grotticella si estende in un'area vasta circa 2.5 Kmq compresa tra il tumulo più settentrionale a nord di Acquarica a quello più meridionale a sud di Acquarica. I tumuli sono disposti in piccoli nuclei sparsi e collocati nei pressi delle strade principali Acquarica-Vanze, Acquarica-Torre Specchia Ruggeri e lungo il percorso campestre che da Acquarica conduce alla masseria Coviello. Non è improbabile che alcuni di questi assi stradali moderni riprendano percorsi più antichi, forse dello stesso periodo delle tombe. Secondo alcuni studiosi il percorso Acquarica-mare coinciderebbe con un antico asse stradale Lecce-Rudiae-Acquarica-Roca vecchia.
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Il paesaggio e l'architettura locale

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A seguito di tale sviluppo, dovuto alle crescenti capacità e possibilità degli uomini, il territorio acquista un aspetto più ordinato; sorgono i primi muretti a secco che delimitano i vari possedimenti e danno al nostro ambiente l'aspetto caratteristico del "giardino mediterraneo".

   













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